Il vino biologico contiene solfiti?

Per rispondere subito a questa domanda, dobbiamo dire che i vini biologici possono contenere solfiti.

L’aggiunta di anidride solforosa è infatti una delle pratiche enologiche ammesse dal reg. UE 203/2012, che ha introdotto la nozione di vino biologico e i suoi requisiti.

Ma cosa sono i solfiti?

I solfiti sono degli additivi (molecole composte da ossigeno e zolfo) utilizzati nel settore alimentare e nella produzione di vino e hanno due scopi principali:

  • conservante, per rallentare la crescita e lo sviluppo di microbi all'interno del prodotto
  • antiossidante, per previenire l'ossidazione dovuta al contatto con l’ossigeno.

Di fatto, si tratta di sostanze che hanno un ruolo indispensabile nel mantenere stabili le caratteristiche organolettiche del vino e di tanti altri alimenti, evitando alterazioni batteriche ed evoluzioni sgradite in bottiglia e, allo stesso tempo, garantendo la conservabilità del prodotto.

Tuttavia, occorre precisare che alcuni ceppi di lieviti presenti nel mosto del vino producono spontaneamente piccole quantità di solfiti (generalmente sotto i 10 mg/l).

Quindi l’espressione "vino senza solfiti" fa riferimento al valore totale in questo caso pari a zero ed esistono, in realtà rarissimi casi di vini senza alcun solfito.

Esistono poi i vini "senza solfiti aggiunti", ma che contengono comunque solfiti sviluppati naturalmente, ma sempre in una quantità inferiore ai 10mg/l.

Nella maggior parte dei casi, i produttori aggiungono ulteriori solfiti alle uve prima o dopo la fermentazione o durante la fase di imbottigliamento.

Se la soglia di 10 mg/l viene superata, si deve scrivere sull’ etichetta che il vino "contiene solfiti".

Dunque, la normativa consente ai viticoltori di aggiungere una significativa quantità di solfiti al vino per preservarne le caratteristiche:

  • massimo 150 mg/l per i vini rossi
  • massimo 200 mg/l per i vini bianchi

Purtroppo, la normativa non obbliga i produttori a scrivere sull'etichetta il valore effettivo dei solfiti aggiunti, limitandosi ad indicare i valori massimi consentiti.

L'indicazione "contiene solfiti" ci offre pertanto un'informazione molto limitata sul quantitativo di solfiti presenti.

Ma per il vino biologico qual è la quantità di solfiti ammessa?

Il Regolamento Europeo 203/2012 ha posto i limiti di solforosa totale:

  • 100 mg/l per i vini rossi
  • 150 mg/l per i vini bianchi

In conclusione, la differenza tra un vino biologico e un vino tradizionale a livello di anidride solforosa è determinata dalla quantità di solfiti che viene utilizzata.

Il vino biologico, per essere tale, deve rispettare le regole dettate dal Regolamento Europeo 203/2012, mentre il vino tradizionale deve rientrare entro certi limiti non esplicitamente espressi sull’etichetta.